mercoledì 20 marzo 2013

I Doni Della Vita, Irène Némirovsky


"Ricostruiremo. Ci arrangeremo. Vivremo" replico Agnès. E si nascose il volto fra le mani. "Sei stanca, povera cara" disse lui con lo sguardo colmo di tenerezza. Ma Agnès non avvertiva più nè dolore nè fatica. Si sentiva come al termine di una mietitura, di una vendemmia: tutta la ricchezza, l'amore, il riso e il pianto che Dio le riservava lei li aveva raccolti e adesso che tutto era finito, non poteva far altro che mangiare il pane che aveva impastato, bere il vino che aveva pigiato; i doni della vita lei li aveva riposti nel granaio, e tutto l'amaro e il dolce della terra avevano dato i loro frutti. Lei e Pierre avrebbero concluso la loro vita insieme.



TRAMA
Pierre Hardelot, erede delle omonime cartiere, ha una fidanzata rosea e grassoccia che la famiglia ha scelto per lui, ma è innamorato di un'altra: una che non gli consentiranno mai di sposare, perché appartiene alla piccola borghesia, e non ha dote. Eppure, alla vigilia del matrimonio, Pierre decide di infrangere quella invisibile ma solida barriera "fatta di buon sangue, di carni robuste e sane e di risparmi investiti in titoli di Stato, una barriera destinata a proteggere per sempre i giovani dalle insidie della sorte e dalle loro stesse passioni", e la legge non scritta per la quale di generazione in generazione accoppiamenti giudiziosi stringono sempre di più i legami tra le poche famiglie che contano della ricca borghesia di provincia - e sposa la donna che ama. Comincia così il romanzo di Irène Némirovsky: trenta capitoli in cui, attraverso la storia degli Hardelot, si percorrono trent'anni di storia francese, da quelli che precedettero la prima guerra mondiale a quelli che vedono (nel momento stesso in cui Irène racconta gli eventi mentre stanno accadendo) l'occupazione della Francia da parte dei tedeschi.

RECENSIONE
Questo libro mi era stato dato da leggere per scuola, ma devo dire che contrariamente alle mie aspettative e all'idea che mi aveva dato quando mi era stato descritto, è un libro piacevole, che scorre bene e ben scritto. All'inizio mi aveva dato un senso di ipocrisia generale, dovuto, credo, alla società in cui era ambientato ma si è riscattato alla fine del quinto capitolo. Infatti è qui che il protagonista maschile Pierre prende il cuore a due mani, esce dagli schemi e va contro alla sua famiglia sposando la donna che ama, Agnès.
Ma anche qui, come in una novella di Boccaccio, sembra di intravedere una figura nell'ombra delle righe non scritte della pagina: la Fortuna. La Fortuna che, invidiosa dei due giovani, subito li separa: scoppia infatti la Prima Guerra Mondiale. E qui si vede che si sono gli uomini a morire in guerra, ma sono le donne quelle che soffrono di più, quelle che devono badare oltre che a se stesse ai bambini, alla casa, agli anziani. Non a caso le figure femminili sono le più caratterizzate e hanno molta importanza nella storia.
spoiler
Il fatto che la storia si ripeta due volte, anche con il loro figlio Guy è stato innanzi tutto motivo di stupore per me, forse perchè al giorno d'oggi si vedono le due guerre come separate da noi, ma separate anche tra di loro, e al di là degli avvenimenti un nuovo modo di vedere la guerra.

La guerra, infatti, fa parte della storia, e come si suol dire, la storia la scrivono i grandi uomini. Le piccole famiglie, le piccole battaglie, i soldati semplici morti, le case abbattute, il dover passeggiare per strada con la maschera anti-gas, gli esodi di sfollati che riempiono ogni angolo di ogni casa, la fatica di alzarsi tutte le mattine, e la speranza che sempre anima i cuori di chi non è al fronte, di chi non sa bene come vadano le cose, ma nonostante tutto va avanti, un po' alla cieca un po' per fortuna. Sono queste le cose della guerra che i libri di storia non ci raccontano ma che io ho ritrovato in questo libro. E soprattutto quanto l'amore possa essere forte. 
Un'altra nota positiva del libro è il modo di narrare dell'autrice, che molto spesso salta lassi temporali notevoli o passa da una situazione ad un'altra totalmente opposta, ma che tuttavia non perde mai il filo del discorso e non lascia al lettore la fatica di doversi sforzare per seguirla.
Nota negativa è invece il fatto che i personaggi mi hanno detto molto poco. Sono alcuni personaggi tipo che potresti chiamare con un altro nome, far vivere dal''altra parte del mondo e ti comunicherebbero le stesse cose, e specialmente all'inizio sono allegoria di emozioni umane. Solo verso metà si cominciano ad aprire un po' di più, ma sempre attraverso le loro azioni e i loro discorsi. Sinceramente preferisco un altro tipo di personaggi, ma se questa è l'unica macchia nera su un libro complessivamente positivo il mio giudizio cambia molto (e il voto si alza!).
Un libro che è importante da leggere per imparare ad apprezzare le piccole cose.

VOTO:8+

8 commenti:

  1. Bella recensione, ho evitato però gli spoiler ;) mi attira molto! Spero di riuscire a leggerlo presto!

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  2. be dai lo spoiler era uno e piccolino! e non dice nulla che effettivamente noi contemporanei, conoscendo le date, non riusciamo a intuire. comunque grazie!

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  3. i libri che ti danno a leggere a scuola alla fine ti lasciano sempre qualcosa, sopratutto quelli che ti descrivono altri lati di avvenimenti importanti! Non avevo mai sentito parlare di questo libro! La recensione è davvero bella, complimenti!!! :)

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    1. si quello è assolutamente vero ma non avrei alcun problemi ad affermare che di alcuni di quei libri che mi sono stati dati avrei preferito restarne all'oscuro!!! comunque era un autrice che nemmeno io avevo mai sentito, ma se provi a guardare in libreria ci sono molti suoi libri e ti posso assicurare che ha veramente un modo di scrivere molto posato, che non annoia e non affatica... grazie!

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  4. Ciao Saralinda. Ti ringrazio per essere passata sul mio blog: mi hai fatto davvero il complimento più meraviglioso che si possa fare. Grazie! Anche questa tua recensione è molto molto bella :)
    Proprio l'altro giorno dell'autrice ho iniziato "Il ballo". Ha una prosa magnifica. Mi segno questo suo altro titolo!

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  5. grazie che carino! ma figurati sappi che quando faccio un complimento sono sincera al 1000% te lo meritavi! si è vero l'autrice ha un modo di scrivere molto leggero, affine a quello che potremmo leggere in un libro uscito ieri.... nonostante sia morta nel 1942! grazie ancora!

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  6. un paio di anni fa ho letto "I cani e i Lupi"! E' meraviglioso :) e anche questo mi attira moltissimo :)

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  7. quello l'ho solo sentito nominare e non l'ho mai letto, quindi non posso darti un'opinione personale o un confronto, però posso assicurarti che questo vale! spero che se lo leggerai non ne rimarrai delusa!

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